underfloor:

Guido Melis (basso elettrico e voce)
Marco Superti (chitarre elettriche ed acustiche)
Giulia Nuti (viola e tastiere)
Lorenzo Desiati (batteria)

Gli Underfloor si formano nel 2003 a Firenze: la formazione iniziale, che vede Matteo Urro alla voce e alle chitarre, Guido Melis al basso e cori e Lorenzo Desiati alla batteria, esordisce su CD nel 2004, con l’album Underfloor che ottiene ottime recensioni, e viene definito come “alternative rock con forti venature psichedeliche”.
Fin dal loro esordio è centrale l’attenzione verso i testi in italiano, coniugati con un’impronta melodica e ritmica di matrice anglosassone.

L’anno seguente all’uscita del loro primo CD la band presenta, col supporto dell’attrice Eleonora Lepori, lo spettacolo Underfloorence: echi dalle visioni sotterranee, un percorso attraverso Firenze tra frammenti di letteratura del Novecento fiorentino (da Franco Fortini a Mario Spinella fino a poeti contemporanei come Leandro Piantini) e la loro musica in versione unplugged.
Nell’aprile del 2006 il brano Fragile viene incluso nella compilation su CD di Edel Italia“I-ndipendenti 2005”.

Nell’ottobre 2008 esce il loro secondo CD, intitolato Vertigine: molto positive le recensioni (tra le altre quelle del “Mucchio”, Rockerilla”, “Jam”, “Chitarre”, “Rockit”, “L’isola che non c’era”, “Left”) che attestano la raggiunta maturità compositiva del gruppo e un passaggio dalle iniziali sonorità alternative-rock verso orizzonti più vicini al progressive e talvolta al noise-rock.
Gli arrangiamenti si fanno più complessi, con l’inserimento di strumenti classici quali clavicembalo, archi, flauto, e il disco vede la partecipazione di ospiti prestigiosi quali Francesco Magnelli e Fabrizio Orrigo.

Nello stesso periodo vincono il Premio miglior cover di Piero Ciampi al Premio Ciampi 2008, suonando al Teatro Goldoni di Livorno il 29 novembre 2008.
Segue il tour di supporto a Vertigine, oltre 30 date in tutta Italia.

A metà del tour di supporto al disco Matteo Urro (all’epoca cantante e chitarrista) lascia la band, sostituito alla voce dal bassista Guido Melis e alle chitarre da Marco Superti.
E’ questa nuova formazione, col batterista Lorenzo Desiati, che, da aprile 2009, inizia a lavorare ai brani di Solitari Blu.
In seguito ai cambiamenti di line-up il suono della band subisce inevitabilmente una trasformazione, con un ruolo sempre maggiore delle chitarre, elettriche ma soprattutto acustiche, a fianco di una base ritmica ben collaudata.
I nuovi brani, registrati al Plastic Sun Studio di Firenze nell’ottobre 2010, mostrano una continuità stilistica e compositiva con quelli dei dischi precedenti, ma emerge un aspetto melodico più accentuato, unito ad una vocalità più delicata e a testi volutamente onirici.
La produzione del cd è firmata, a fianco della band, da Ernesto de Pascale: grande attenzione è stata dedicata al suono del disco, di matrice analogica, e alla grafica della copertina, opera originale del pittore pistoiese Gianfranco Chiavacci, nell’intento di creare un significativo “oggetto-disco” e non solo una raccolta di brani.
Durante la lavorazione del cd il gruppo propone alla violista e tastierista Giulia Nuti, già precedentemente collaboratrice della band in qualità di arrangiatrice, di entrare stabilmente negli Underfloor, che diventano quindi, dopo anni di power-trio, un quartetto.

Nel febbraio del 2012 i quattro Underfloor si ritrovano in sala prove per comporre ed arrangiare il nuovo disco, "Quattro".

“Quattro” perché è il loro quarto disco.
Ma “Quattro” anche perché i dieci brani, rigorosamente registrati in analogico su nastro, sono il risultato di quattro personalità, ognuna con un suo spazio e contributo.
Proseguendo il discorso iniziato con Vertigine prima e con Solitari blu poi, gli Underfloor si distaccano definitivamente dall’alternative rock delle origini, dando vita ad un lavoro che affianca suggestioni deliberatamente prog a momenti di vera e propria improvvisazione, sempre tessuti su una matrice melodica sulla quale scorrono i testi in italiano.

Quattro segna con decisione una svolta nella produzione dell’ensemble fiorentino: la viola diventa lo strumento solista, mentre la chitarra acustica ha ora un ruolo preminente lungo tutto il disco, sostenuta dalla robusta ritmica in primo piano di basso e batteria.
La registrazione e il missaggio contribuiscono a delineare il sound della band, autorevole e definito, lungo un percorso che è ormai al tempo stesso originale e consolidato.

Il CD è uscito per SuburbanSky/Audioglobe il 22 aprile 2013, anticipato dal videoclip del brano “Indian Song” (ben 6 minuti), che esce in anteprima per Repubblica TV e ottiene 5000 visualizzazioni in pochi giorni (attualmente il videoclip è stato visto oltre 38.000 volte (settembre 2013)).

Veramente ottimo il responso della critica specializzata, con oltre 35 recensioni altamente positive su magazine e webzine (vedi rassegna in home page sito).

A giugno 2013 esce il video live di “Don’t mind”, girato al “Tender Club” di Firenze in occasione della presentazione live del CD (18 aprile 2013).

A gennaio 2014 Marco Superti lascia la band, sostituito alle chitarre da Alessandro Alajmo.

Nel febbraio del 2014 "Quattro" viene inserito da Paolo Carnelli, sulla prestigiosa rivista "Suono", tra i 10 migliori dischi del 2013.


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